Il Segno del Comando – 1a Puntata

Segno del Comando  – Trama dettagliata.

Il Professor Lancelot Edward Forster (Ugo Pagliai) docente universitario inglese giunge a Roma e si reca subito a casa del pittore e scultore Marco Tagliaferri, con cui aveva appuntamento la sera precedente, al n° 33 di Via Margutta, all’interno 13.

Il Professor Lancelot Edward Forster (Ugo Pagliai)

Suona il campanello ma pare rotto, quindi bussa più volte energicamente, ma nessuno apre. La portinaia (Zuma Spinelli), che sta spazzando, chiede chi stia cercando e gli risponde che il pittore Marco Tagliaferri non abita lì. Forster sta per andarsene, quando la porta si apre, appena di uno spiraglio dal quale appare il volto di una donna bellissima, coperta solo da un grande scialle frangiato.

Lucia si affaccia alla porta dell’interno 13 di Via Margutta, 33

La giovane donna chiede se sta cercando Marco e Forster risponde di “si” scusandosi, perché la sera prima avevano un’appuntamento, ma essendo partito da Londra in auto, non ha calcolato bene i tempi; inoltre è passato per Firenze dove dei cari amici l’hanno trattenuto. La giovane donna commenta che è un peccato, perché il pittore si era tenuto libero per incontrarlo e l’ha aspettato tutta la sera. Comunque si vedranno per cena, Tagliaferri lo attende alla Taverna dell’Angelo, dove loro vanno di solito, e lei lo accompagnerà al locale.

Quindi gli chiede in quale albergo è sceso e Forster risponde che deve ancora cercarne uno e non ha pensato di prenotare, allora lei gli consiglia di andare all’Albergo Galba che si trova sopra la scalinata di Trinità dei Monti, la direttrice, Maria Luisa Giannelli  è una sua cara amica, si vedono quasi tutte le sere, gli basterà fare il suo nome, dire che lo manda: Lucia.

La civetta presso la porta dello studio del pittore Marco Tagliaferri

Il Professore chiede poi se può passare a prenderla lì, lei dice di no, che si incontreranno alle 10,00 sotto la scala di Trinità dei Monti e lo accompagnerà alla Taverna Dell’Angelo. Quindi chiude la porta, al lato della quale in alto si nota una riproduzione in pietra o gesso di una civetta.

Il Professor Forster davanti all’interno 13 di Via Margutta, 33

Forster si reca all’Albergo Galba dicendo alla direttrice che lo manda Lucia, ma la Sig.ra Giannelli (Silvia Monelli) dichiara categorica di non conoscere nessuna Lucia. Forster ne rimane perplesso. Comunque la direttrice gli dice che è il benvenuto, gli assegna la camera n° 33 e fa portare su i bagagli, vuole far prendere anche la 24 ore, ma il professore la ferma: la porterà in camera personalmente.

Forster domanda poi all’addetto alla reception di cercargli il numero di telefono di Marco Tagliaferri, Via Margutta 33 sull’elenco e di provare gentilmente a chiamarlo, la Sig.ra Giannelli si offre prontamente di occuparsene. Mentre il Professore ordina uno scotch, la direttrice dell’albergo gli comunica che ha chiamato, ma non risponde nessuno.

Edward e la Sig.ra Giannelli (Silvia Monelli) all’Albergo Galba

Curiosando tra i vani al pianterreno, si sofferma nella sala TV alla quale stanno trasmettendo un concerto di musica classica, improvvisamente da dietro una poltrona sbuca un sorridente volto di donna, che lo saluta con calore.

Edward ne è piacevolmente sorpreso, è una cara amica di lunga data, Olivia (Rossella Falk), e le chiede cosa ci faccia lì, la donna risponde scherzosamente “Aspettavo proprio te!“, ma poi spiega che lei alloggia lì, ha lasciato l’Inghilterra ed è tornata  a vivere in Italia da diverso tempo, dopo che è rimasta vedova. Poi si fa offrire un drink, evidentemente è avvezza agli alcoolici, e  gli presenta il suo attuale compagno, Lester Sullivan, detto “il Barone Rosso” (Carlo Hintermann), un uomo rozzo, che tende a dominare la compagna e ha la curiosa abitudine di portare il quadrante dell’orologio sul lato inferiore del polso.

Edward, all’Albergo Galba, incontra una sua vecchia amica che ora abita lì, Olivia (Rossella Falk)

Si lasciano e Forster si fa dare la chiave per salire in camera, la Giannelli gli consiglia di consegnarle in custodia eventuali oggetti di valore in via precauzionale, poiché l’Hotel non risponde di eventuali furti, ma il Professore risponde che non ha con se oggetti di valore e afferrando la sua borsa, sale di sopra.

Giunto in camera, avverte una sensazione come di essere osservato; infatti dalla finestra di fronte sembra che un uomo lo stia spiando, allora tira le tende rimanendo impressionato dallo strano disegno che vi è sopra: inquietanti figure incappucciate e senza volto. Anche sul soffitto ci sono opprimenti affreschi di scene di caccia, che Forster osserva dal letto mentre chiama la reception, chiedendo di contattare di nuovo il pittore Marco Tagliaferri, il quale ancora non risponde.

Olivia al bar dell’Albergo Galba presenta il compagno Lester Sullivan (Carlo Hintermann) detto il Barone Rosso all’amico Edward.

Quando scende nella hall per uscire, Forster decide di chiamare personalmente Tagliaferri dalla cabina dell’hotel, stranamente sa il numero a memoria, risponde un uomo che dice di essere Tagliaferri, ma non il pittore che sta cercando, perché è morto, quindi riattacca.

Il Professore perplesso esce per recarsi al British Council, dove è stata allestita una Mostra dedicata a George Byron e più precisamente al soggiorno che egli fece a Roma nel 1817, così com’è documentato nel diario da poco ritrovato, proprio da Forster, negli archivi di un antica dimora inglese appartenente ai discendenti dell’editore di Lord Byron. Il professore ha pubblicato una metà del diario, con la propria analisi di esperto del grande poeta romantico inglese, su una prestigiosa rivista letteraria dell’Università d Cambridge La Mostra si chiuderà il 28 marzo 1971, proprio con una conferenza del Professor Lancelot Edward Forster.

Locandina della Mostra su Lord Byron, che presenta la Conferenza conclusiva del Prof. L. E. Forster la sera del 28 Marzo 1971 sul tema “Byron a Roma”

Mentre il Professore sta entrando nella sala, è in atto una diretta televisiva dedicata alla Mostra, che viene seguita in TV da molti (inviato della Rai alla mostra, Luciano Luisi), anche da Olivia e Lester Sullivan.

George Powell (Massimo Girotti) addetto alla divulgazione culturale dell’Ambasciata Britannica, sta leggendo, in compagnia di due giovani amiche, Giovannella (Laura Belli) e Patrizia (Luciana Negrini), una enigmatica annotazione vergata da Byron sul suo diario:

21 Aprile – Notte – ore 11,00 – Esperienza indimenticabile – Luogo meraviglioso: piazza con rudere di tempio romano, chiesa rinascimentale, fontana con delfini, messaggero di pietra, musica celestiale, tenebrose presenze.

e una poesia, scritta stranamente in italiano dal poeta inglese quella stessa notte del 21 aprile 1817 :

Voltai le spalle al Signore e camminai sul sentiero del peccato.

Voltai le spalle al Signore, ma quando il tempo finì

seppi che ero giunto dove non dovevo giungere.

Dritta è la strada del male, ma quando il tempo finì

la strada era finita e così l’anima mia

perché avevo voltato le spalle al Signore.

Mentre Powell sta scherzando con le ragazze sul nome del Professore: Lancelot, Forster gli giunge alle spalle presentandosi e dicendo che Lancelot è un nome che riserva per le sue pubblicazioni, per fare colpo, ma preferisce essere chiamato Edward. Powell fa le presentazioni e un po’ imbarazzato chiede alla sua segretaria, Barbara (Paola Tedesco) di accompagnare il professore nel suo studio.

Alla Mostra di Byron Edward fa la conoscenza di George Powell (Massimo Girotti)

Davanti a un bicchierino Forster racconta a Powell che, quasi contemporaneamente al suo invito a chiudere la mostra il 28 marzo con una conferenza sui suoi studi e pubblicazioni, ha ricevuto una curiosa lettere di un pittore, tale Marco Tagliaferri, il quale scriveva che le sue osservazioni sull’annotazione di Byron relative alla notte del 21 aprile, circa una fantomatica piazza romana, erano errate, poiché il professore le attribuiva ad un delirio poetico di Byron, un volo di fantasia, ma che invece quel luogo così descritto – piazza con rudere di tempio romano, chiesa rinascimentale, fontana con delfini, etc. esisteva veramente e inviava una fotografia della piazza a conferma delle sue affermazioni. Infine lo invitava a venire a Roma per discuterne insieme, di persona.

George Powell (Massimo Girotti) e la sua segretaria Barbara (Paola Tedesco)

Forster mostra la foto a Powell e e Barbara, la quale studia Archeologia presso la Scuola Britannica, ma entrambi non hanno mai visto quella piazza a Roma. Barbara si fa consegnare la foto per fare qualche ricerca e Powell osserva che probabilmente sarà  l’incontro col pittore a risolvere il mistero sulla piazza, ma Forster ribatte che, nonostante abbia ricevuto tramite Lucia un suo invito a cena, ha provato a contattarlo al telefono e l’uomo che aveva risposto, dicendo di essere Tagliaferri, gli aveva comunicato che non era la persona che cercava, poiché il pittore era morto. E qui Forster si rende conto con sgomento di avere composto il numero 21.13.117 di Tagliaferri a memoria,  ma come poteva conoscerlo? Nessuno all’albergo glielo aveva comunicato e non era scritto sulla lettera!

Il Prof. Forster mostra a George Powell la foto inviata da Tagliaferri della piazza con rudere di tempio romano, chiesa rinascimentale e fontana con delfini.

Alle 10,00 Forster s’incontra con Lucia ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti e partono in auto. Il professore è completamente ammaliato da quella bellissima ragazza abbigliata con abiti di foggia antica un po’ zingareschi, che non è mai uscita dalla zona di Roma, che non conosce il codice della strada e dichiara di muoversi sempre a piedi, osservando che Roma non è poi tanto grande, la si può attraversare in un’ora.

Lucia scende le scale di Trinità dei Monti per incontrarsi con Forster

Non potendo andare oltre con l’auto, proseguono a piedi per le vie di una Trastevere deserta e affascinante. Forster osserva che vede Lucia un po’ diversa rispetto al mattino e lei risponde che le succede spesso di cambiare umore, perché forse è un po’ pazza e questo dipende dal quartiere in cui è nata, il Rione Monti, vicino al Colosseo, del quale si dice che gli abitanti siano famosi per essere pazzi e feroci. Edward commenta che è menzionato da Byron nel suo diario, ma si tratta di superstizioni di altri tempi. Lucia ribatte che non sono affatto superstizioni.

Forster cerca di cambiare discorso chiedendo se Marco Tagliaferri verrà all’incontro, e lei risponde che si recano alla Taverna dell’Angelo quasi tutte le sere, premurandosi di far capire a Forster che tra lei e Tagliaferri c’è una relazione. Edward le chiede com’è fisicamente Tagliaferri e Lucia risponde “Un tipo come lei“.

Il Prof. Forster osserva il medaglione con la civetta appeso al collo di Lucia

Poi Forster le chiede se conosce la piazza col rudere di tempio romano, la chiesa rinascimentale e la fontana con delfini e se Tagliaferri gliene ha parlato, ma lei afferma di no e pur conoscendo Roma pietra per pietra, non rammenta di averla mai vista.

Il professore è sempre più affascinato da quella enigmatica giovane donna, le fa dei complimenti e si sofferma ad osservare il grosso medaglione con incisa una civetta, che lei porta al collo. Lucia puntualizza che si tratta di un amuleto e non di un semplice pendente e gli sconsiglia di toccarlo, perché ha il potere di far perdere la testa agli uomini che lo guardano. Poi ride deliziosamente allontanandosi. Forster sta per raggiungerla quando viene fermato da una zingara (Serena Michelotti), che vuole leggergli la mano per denaro: ella gli intima di andare via da lì, di tornarsene al suo Paese e di evitare quella ragazza, perché non è come tutti noi.

L’insegna della Taverna dell’Angelo

Finalmente giungono alla Taverna dell’Angelo, a cui si accede scendendo una scala. E’ un locale dall’aspetto antico e i camerieri sono vestiti in costume, con abiti di foggia popolare ottocentesca. Forster e Lucia sono gli unici avventori. Viene loro servita una caraffa di vino rosso. Tagliaferri si fa aspettare.

Mentre beve, Forster chiede a Lucia cosa faccia nella vita, lei risponde che fa la modella per Tagliaferri e Edward osserva che è strano, ormai quando si parla di modelle, si pensa subito alle mannequin dell’alta moda, invece lei posa per un artista. Prosegue dicendo, che forse è proprio perché sta tutto il giorno chiusa in uno studio che la sua pelle è così candida e bianca. Lucia risponde che sì, probabilmente sì, non ama molto la luce del sole e preferisce uscire di sera.

Edward e Lucia alla Taverna dell’Angelo

Poi le chiede come si era immaginata che fosse prima di conoscerlo e Lucia risponde “Esattamente com’è“, Forster osserva che non è possibile. ci sono sempre delle differenze e Lucia scherzosamente risponde che dicono che lei sia una strega.

Qualcuno scende dalla scala, Edward spera sia Tagliaferri, ma è un figurante che si siede con la chitarra e intona una canzone, che sembra dedicata a Lucia, Cento Campane.

Edward continua a versarsi da bere, la canzone gli piace ad è sempre più affascinato da quella misteriosa ragazza, tanto che le chiede un appuntamento, sente che qualcosa li lega, ma non sa cosa. Poi comincia ad avere dei giramenti di capo, delle allucinazioni, vede le candele sui tavoli accendersi da sole.

La canzone Cento Campane cantata da Nico, che è anche la sigla dello sceneggiato Il Segno del Comando

Forster comincia a spazientirsi, in quella taverna ci sono solo loro due e Tagliaferri, che Lucia ha assicurato più volte che sarebbe arrivato, non si è ancora fatto vedere.

Sapendo che è morto, cerca di far parlare Lucia, le dice anche che la Sig.ra Giannelli dell’Albergo Galba dice di non conoscerla affatto. Ma la ragazza continua a ripetere che il pittore verrà e che vede la Giannelli quasi ogni sera. Forster si sente sempre più male, lo dice a Lucia, che afferma che non avrebbe dovuto toccare il medaglione. Poi lui si sente mancare, vede tutto sfocato, come attraverso una bolla d’acqua e, mentre gli uomini della taverna lo trasportano di peso, gli pare di scorgere un uomo con i baffi, che gli assomiglia molto, scendere le scale, quindi perde completamente conoscenza.

Marco Tagliaferri Segno del comando
Forster in preda alle allucinazioni vede un uomo che gli assomiglia scendere le scale della locanda.

Si risveglia sul sedile della sua auto diverse ore dopo, quando viene scosso da una prostituta (Lucia Modugno) e si accorge che la sua valigetta 24 ore è sparita. Chiede alla donna se conosce la Taverna dell’Angelo, lei risponde di non averla mai sentita nominare e comunque ormai sarebbe chiusa, gli consiglia quindi di recarsi al vicino Commissariato.

Forster in auto viene svegliato da una donna (Lucia Modugno)

Il Commissario (Adriano Micantoni) afferma di essere nato in Trastevere e di non aver mai sentito della Taverna dell’Angelo. Forster dice che nella borsa c’erano dei micro-films e l’altro si allarma, ma il professore spiega che si tratta solo di copie su pellicola del diario di Lord Byron, anche la parte che non ha ancora pubblicato, e che quelle pellicole hanno valore solo per lui, per i suoi studi. Il Commissario pensando che abbia alzato troppo il gomito, gli consiglia di andare a letto e tornare l’indomani per una denuncia di furto.

Forster torna all’auto e sul sedile del passeggero trova con grande meraviglia il medaglione di Lucia.

Forster trova il medaglione di Lucia sul sedile dell’auto

All’alba, Forster torna in Via Margutta, 33. Picchia alla porta dell’interno 13. Nessuno apre. In compenso dalla porta del vicino si affaccia un anziano signore, molto distinto, benché in vestaglia. L’uomo spiega che lì non abita nessuno da molto tempo e che il pittore che sta cercando è morto da 100 anni esatti. Si presenta come Colonnello Tagliaferri (Augusto Mastrantoni). Quindi lo invita ad entrare in casa.

FINE PRIMA PUNTATA. 

La Civetta di Atena (o di Minerva nei miti dell’antica Roma), essa accompagnava le rappresentazioni di Atena Glaucopide fin dai tempi di Omero. Glaucopide infatti è l’appellativo più usato da Omero per descrivere la dea vergine: significa “dagli occhi verde azzurro”, ovvero del colore del mare e degli ulivi, come quelli delle civette

Retro di un tetradramma d’argento in uso ad Atene nel 480-420 circa a.C. l tetradramma (o più raramente tetradrammo) era una moneta in uso nella Grecia arcaica, coniata inizialmente ad Atene intorno al 510 a.C.,

La Civetta di Atena è il simbolo della preveggenza, della filosofia e della saggezza.

Il simbolo della Civetta di Minerva è stato usato anche da Illuminati e Massoneria per i novizi, che quando salivano di grado, venivano chiamati Minervali, con allusione alla dea della saggezza.

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