Commedia Musicale o Musical – parte 1 – cinema sonoro

La Commedia Musicale o Musical, abbreviazione di musical comedy, è un genere di spettacolo, dapprima solo per il teatro, che con l’avvento del sonoro approda anche al cinema, diventando in breve popolarissimo, tanto da essere il genere filmico più prodotto ad Hollywood lungo tutti gli anni trenta, contribuiendo in modo rilevante all’enorme sviluppo dell’industria cinematografica statunitense.

Il musical è, infatti, un genere cinematografico tipicamente americano come il western.

non sparare baciami
Non sparare baciami! (Calamity Jane) – 1953, musical in ambientazione western

L’inizio della storia del musical cinematografico coincide con l’avvento del sonoro: il film che segnò questo passaggio epocale, il Cantante di Jazz (The Jazz Singer) del 1927, con protagonista Al Jolson, narra infatti le vicende di un artista impegnato nel tentativo di diventare un cantante di successo, anticipando anche la struttura narrativa di molti film musicali: il backstage musical. 

lili-caron
Lili, film del 1953 – con Leslie Caron e Mel Ferrer. E’ un backstage musical particolare, perchè il teatro dove si sta allestendo lo spettacolo è quello dei burattini.

E’ questo un genere di musical con una trama ambientata nel “dietro le quinte” o che, comunque, ruota attorno alla produzione di uno spettacolo teatrale o un film musicali. In questo modo le performance di  canto e danza sono giustificati dall’attività in cui sono impegnati i personaggi, ovvero sono numeri diegetici in quanto appartengono letteralmente alla trama, anche se non necessariamente portano avanti la storia.

footlight parade
Viva le donne (Footlight Parade) del 1933

Il musical di backstage delinea i suoi canoni narrativi in una serie di pellicole della Warner Bros le cui coreografie sono state curate dal geniale coreografo e regista Busby Berkeley, tra cui Quarantaduesima strada (42nd Street) del 1933, Viva le donne (Footlight Parade) sempre del 1933, Dames (1934), la serie di tre pellicole La danza delle luci (Gold Diggers) rispettivamente del 1933, 1935 e 1937.

In esse Berkeley fissa molte convenzioni del musical di ambientazione backstage come lotta per il successo e persino risvolti sociali.

Busby Berkeley, benchè si fosse formato nei teatri di Broadway e non possedesse titoli accademici, diede vita  alla commedia  musicale come specifico genere cinematografico; se fino al 1932 il musical era stato un tipo di spettacolo che poteva essere allestito sia sui palcoscenici di Broadway che negli studios, con le opere filmiche di Berkeley diventa un genere filmico specifico, uno spettacolo basato innanzitutto sulla macchina da presa.

Berkeley libera la danza dalle costrizioni  teatrali del palcoscenico facendone un flusso ininterrotto con il linguaggio del cinema

Berkeley è famoso soprattutto per le sue coreografie complesse “a caleidoscopio”, con l’impiego di tantissime ballerine, riprese dall’alto, posizionando la cinepresa su una piattaforma sospesa in cima a un braccio meccanico, riescono a emozionare il pubblico e a stupire la critica.

Le sue coreografie erano sfarzose, pirotecniche e caleidoscopiche, con scenografie imponenti, che mescolavano sensibilità decorativa e spettacolarità, costumi stravaganti, uso fenomenale delle luci, dei riflessi, degli specchi, delle deformazioni delle immagini, moltitudini di ballerine, a creare complicate e turbinanti figure, i corpi disegnavano, attraverso campi lunghi o lunghissimi, simmetrie, che sfumano in forme astratte, in uno stile modernissimo per l’epoca. il tutto coordinato con inimitabile precisione geometrica.

L’indubbia qualità artistica era caratterizzata da un gusto astratto che combinava elementi realistici con linee e forme stilizzate. I ballerini danzavano su palcoscenici allargati a dismisura da pannelli animati dalla cinepresa e dal montaggio, da  piscine e piattaforme in movimento, in un’esibizione di grandiosità, opulenza e seducente bellezza femminile. Solo la musica si limitva alla semplice colonna sonora.

busby berkeley
In “42nd Street” la cinepresa di Berkeley corre attraverso un tunnel formato dalle gambe divaricate delle ballerine.

Sia come coreografo sia come regista, Berkeley seppe imprimere alla macchina da presa una straordinaria mobilità, che fece scuola. I suoi movimenti di macchina erano molto elaborati, essi si liberavano progressivamente dall’angolazione frontale per arrivare alle spericolate inquadrature “a piombo”, il tutto veniva poi reso fluido e naturale da un sapientissimo montaggio,

Servendosi di carrellate, inquadrature, illuminazione e montaggio allestiva la sua magia, da regalare al pubblico americano afflitto dalla crisi economica e represso da proibizionismo e da puritanesimo, in un mondo che stava avviandosi verso un secondo conflitto mondiale: allegria e ottimismo per sollevare il morale e dare un po’ di svago.  

gold diggers 1933
Locandina de La danza delle luci (Gold Diggers) – 1933

Berkley era un surrealista: le sue coreografie esprimono le sue ossessioni piuttosto che l’azione del film, i balletti con le ragazze sono intrisi di voyeurismo e fantasie erotiche, la donna è trattata come un oggetto, attraverso il quale si manifesta l’erotismo; spesso i balletti sono  ispirati ai  sogni, cercando di rendere visibile l’onirico, si snodano per associazioni mentali, a rappresentare l’inconscio.

Altri esempi di backstage musical sono la Canzone di Magnolia (Show Boat)  del 1936 e il suo remake del 1951, Show Boat, Le fanciulle delle follie (Ziegfeld Girl) del 1941, Baciami Kate! (Kiss Me, Kate) del 1948,  Tè per due (Tea for Two) del 1950, Cantando sotto la pioggia (Singin’ in the Rain) del 1952, Spettacolo di varietà (The Band Wagon) del 1953, Facciamo l’amore (Let’s Make Love) del 1960 diretto da George Cukor, con protagonisti Marilyn Monroe e Yves Montand.

la canzone di Magnolia

La canzone di Magnolia (Show Boat) è un film del 1936 diretto da James Whale e interpretato da Irene Dunne e Allan Jones. Il musical è famoso anche per la celebre canzone Ol’ Man River, qui cantata dal basso Paul Robeson.

Questo musical  ha avuto un famoso remake a colori nel 1951 con la regia di George Sidney  e l’impiego di un cast stellare: Kathryn Grayson, Howard Keel, Ava Gardner, Joe E. Brown, Marge Champion e Gower Champion, Agnes Moorehead.show boat 1951

Quello che viene considerato il primo vero musical della storia del cinema è The love parade (Il principe consorte) del 1929 firmato dal grande Ernst Lubitsch, questo commedia musicale avviò una collaborazione vincente tra il regista e i due protagonisti, Maurice Chevalier e Jeannette MacDonald: insieme girarono anche Un’ora d’amore (One hour with you) del 1932 e La vedova allegra (The Merry Widow) del 1934. 

Il debutto di un’altra grande coppia del musical, la più famosa, che è entrata nel mito, Ginger Roger e Fred Astaire si forma sul set di Carioca (Flying down to Rio) di Thornton Freeland del 1933, insieme gireranno in tutto altre nove pellicole di successo Cerco il mio amore (The Gay Divorcee -1934), Cappello a cilindro (Top Hat – 1935),  Roberta (1935), Follie d’inverno (Swing Time – 1936), Seguendo la flotta (Follow the fleet – 1936) – Voglio danzar con te (Shall we dance – 1937) , Una magnifica avventura (A Damsel in Distress – 1937), Girandola (Carefree – 1938) – La vita di Vernon e Irene Castle (The story of Vernon e Irene Castle – 1939), I Barkleys di Broadway (The Barkleys of Broadway – 1949).

carioca
Carioca (Flying Down to Rio) film musicale del 1933, con protagonisti Dolores del Río e Gene Raymond, segna la prima apparizione sullo schermo della coppia di ballerini Fred Astaire & Ginger Rogers, che, sempre in coppia, saranno poi protagonisti di altre nove pellicole di grande successo.

Stars della  RKO  Astaire & Rogers, provenivano entrambi dal vaudeville. Astaire era attore, ballerino, cantante e coreografo, Rogers era ballerina, ma in seguito sceglierà la sola carriera di attrice.

Insieme segneranno la storia del cinema, col loro carisma e la loro danza che grazie ad un’indiscussa abilità era caratterizzata da una leggerezza, una grazia, un portamento formidabili e una sofisticata eleganza.

cappello a cilindro
Cappello a cilindro (Top Hat) del 1935 diretto da Mark Sandrich, con Fred Astaire e Ginger Rogers. È uno tra i migliori musical della storia del cinema, elegante e sofisticato. Straordinarie le musiche di Irving Berlin.

Essi incantavano il pubblico, tanto che potevano fare a meno del corpo di ballo. Le loro performance bastavano a rendere il film piacevole e di successo, infatti se si analizzano le trame dei loro film se ne scorge l’esilità, commedie semplici ma sofistcate, romantiche e leggere con una deliziosa vena ironica, un pretesto per memorabili numeri su musiche di grandi autori.

La coppia Astaire-Rogers attraversò tutti gli anni Trenta fra le stelle più amate della commedia musicale, quando la Rogers negli anni Quaranta abbandonò il musical per altri progetti cinematografici, Astaire rimase protagonista assoluto,  insidiato dal solo Gene Kelly.

I due avrebbero danzato insieme in una sola occasione, nel 1945, nel numero The babbit and the bromide diretto da Vincente Minnelli per il film corale Ziegfeld follies.

secon chorus
Follie di jazz (Second Chorus) del 1941 diretto da Henry C. Potter, ha per protagonista Fred Astaire, che qui condivide la scena con Paulette Goddard

Kelly, del resto, aveva già duettato con un partner speciale: il topo Jerry dei cartoni animati di William Hanna & Joseph Barbera  ‒ in Anchors aweigh (Due marinai e una ragazza -1945), virtuosistica fusione di realtà e animazione tecnica davvero avanzata per l’epoca.

Un’altro stile di Commedia Musicale, che si afferma negli anno trenta è una forma di Sophisticated Comedy arricchita di numeri musicali e balli il cui sviluppo narrativo si struttura, oltre che sul dialogo brillante, su canzoni e danze.

In seguito il musical sviluppa tematiche anche differenti dalla commedia, come la fiaba/favola, si pensi a Il mago di Oz (The Wizard of Oz) del 1939, Brigadoon del 1954 oppure Mary Poppins del 1964, o il dramma, per esempio Scarpette rosse (The Red Shoes) produzione britannica del 1948, È nata una stella (A Star Is Born) del 1954 o West Side Story del 1961.

Scarpette rosse (The Red Shoes) dramma musicale britannico del 1948 diretto da Michael Powell e Emeric Pressburger

Negli anni ’40 si afferma l’uso del colore e i musical si arricchiscono diventando ancora più vivaci. Ovviamente negli anni della guerra, del dopoguerra e della guerra fredda il musical continua ad assolvere il compito di infondere ottimismo e regalare poesia ed evasione, com’era già accaduto durante gli anni della Depressione.

Yolanda and the Thief
Jolanda e il re della samba (Yolanda and the Thief) – 1945 – regia di Vincente Minnelli girato in Technicolor

Tanta produzione hollywoodiana, come del resto ogni aspetto della vita,  fu  fortemente influenzata dal conflitto mondiale. Il musical rimaneva fedele al suo ruolo di intrattenimento ed evasione, ma gli schermi si riempirono di: spettacoli USO da organizzare – come in Due ragazze e un marinaio (Two Girls and a Sailor) del 1944 -, seducenti ausiliarie da corteggiare, marinai in licenza a caccia di svago e ragazze, in corsa contro il tempo prima di dover tornare a bordo – tra i tanti titolo troviamo Due marinai e una ragazza (Anchors Aweigh) del 1945 diretto da George Sidney, sul set di questo film si formò la coppia Gene Kelly e Frank Sinatra, che verrà riproposta in altre due pellicole musicali Facciamo il tifo insieme (Take Me Out to the Ball Game) del 1949 diretto da Busby Berkeley e Un giorno a New York (On the Town) del 1949 diretto da Stanley Donen e dallo stesso Kelly -.

 Due marinai e una ragazza
Due marinai e una ragazza (Anchors Aweigh) del 1945, regia di George Sidney, con protagonisti Frank Sinatra, Kathryn Grayson e Gene Kelly

In questo periodo esplode anche il fenomeno Pin-Up, ragazze bellissime e formose, di cui soldati e marinai appuntavano le foto negli armadietti e nelle tende di accampamento: una desiderabile opulenza nel momento di una profonda crisi causata dalla fame della guerra.

rita hayworth
1941 – Rita Hayworth in posa da pin-up

La carriera di molte attrici di Hollywood, come Rita Hayworth, Dorothy Lamour e Betty Grable, è esplosa proprio grazie a questo fenomeno. Il nome della Grable in particolare è stata per sempre associata alla sua identità da pin-up, anche per aver recitando in un musical tipico del periodo di guerra, intitolato proprio  Pin Up Girl (La fidanzata di tutti) del 1944 diretto da H. Bruce Humberston, in cui interpreta una hostess in una mensa USO, che ottiene un lavoro come stenografa del governo, il tutto mentre corteggia un eroe di guerra della Marina (in congedo, ovviamente).

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Betty Grable nel 1941 in una posa da pin-up

Nel gran finale di Pin Up Girl  invece di esibirsi in un un brillante numero musicale, la Grable fa marciare uno squadrone del Corpo dell’Esercito femminile, conducendole in una serie di intricate manovre.

Come in molti film dell’epoca, tanti di questi musical proclamavano forti sentimenti patriottici, uno fra tutti Yankee Doodle Dandy (Ribalta di gloria)  del 1942, regia di Michael Curtiz.

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Judy Garland e Gene Kelly

In questo decennio si affremano tre altri grandi nomi del genere musical tutti legati alla MGM, Gene Kelly ballerino, coreografo e cantante che, dopo un esordio difficile, viene notato dalla MGM, Vincent Minnelli regista non solo di musical, ma che che ha impresso la sua impronta stilistica al genere, anche lui chiamato da Arthur Freed – produttore cinematografico per conto della MGM soprattutto nella realizzazione di musical e commedie musicali – ad unirsi alla Metro-Goldwyn-Mayer e Judy Garland un indiscusso grande talento minato però da una crescente dipendenza da alcool e pillole.

Incontriamocia a Saint LouisMeet Me in St. Louis (Incontriamoci a Saint Louis) film del 1945 diretto da Vincente Minnelli e prodotto dalla MGM, ha come protagonista Judy Garland, fu il film col maggiore incasso nell’anno 1944, ma in Italia arrivò solo  il 14 settembre 1984, senza passare dalle sale cinematografiche, trasmesso da RAIUNO, per la quale il film fu appositamente doppiato.

l film è ricordato per le sue numerose canzoni tra cui la celeberrima The Trolley Song e Have Yourself a Merry Little Christmas, diventata una delle più amate canzoni natalizie, cantate entrambe dalla Garland.

Durante le riprese la Garland e Minnelli si innamorarono e l’anno successivo, nel 1945 quando lei ottenne il divorzio dal primo marito, il musicista David Rose, si sposarono. Dal matrimonio con Minnelli, durato sei anni, nel 1946 nacque la futura star Liza Minnelli.ti amavo senza saperlo

Easter Parade (Ti amavo senza saperlo) del 1948, diretto da Charles Walters  con Judy Garland, Fred Astaire, Peter Lawford e Ann Miller e le splendide musiche di Irving Berlin. Al fianco di Judy Garland era stato originariamente scelto Gene Kelly, ma si era rotto la caviglia giocando a touch football. La parte venne quindi offerta a Fred Astaire, che si era ritirato due anni prima. La Garland e Astaire furono una coppia splendida e la stella di Astaire tornò a brillare luminosa inaugurando una seconda, più matura carriera.Easter Parade fu in successo sia di critica che commerciale ed è stato il film musicale con il maggior incasso del 1948.

un americano a parigi
Un americano a Parigi (An American in Paris) con Gene Kelly del 1951 diretto da Vincente Minnelli in Technicolor, con musiche di George Gershwin. Il film segna l’esordio dell’attrice e ballerina francese Leslie Caron.

L’immediato dopoguerra coincise con la stagione più feconda per questo genere cinematografico. I titoli non si contano e fra di essi tanti capolavori ancora amatissimi dal pubblico, tra cui ricordiamo: del 1949 On the town (Un giorno a New York) del 1949, regia di Stanley Donen e Gene Kelly, primo musical in cui le vicende si trasferiscono dagli studios agli ambienti reali, con personaggi che non hanno alcun rapporto con il mondo dello spettacolo, dando così una svolta al genere.

cantando sotto la pioggia
Singin’ in the rain (Cantando sotto la pioggia) – 1952 regia di Gene Kelly e Stanley Donen.

Poi An American in Paris (Un americano a Parigi) del 1951 regia di Minnelli e il musical per eccellenza Singin’ in the rain (Cantando sotto la pioggia)  del 1952, vera e propria pietra miliare del genere, che ripercorre la storia e il modo stesso di fare cinema con funzionalità spettacolare tutta hollywoodiana, nel passaggio tra muto e sonoro.

Gentlemen prefer blondes (Gli uomini preferiscono le bionde) del 1953 da citare sia per l’incursione nel musical da parte di Howard Hawks, che per la coppia Marilyn Monroe e Jane Russell.

The band wagon (Spettacolo di varietà) del 1953 raggiunse forse il vertice di questo genere cinematografico, diretto ancora da Minnelli, il film è interpretato da un Fred Astaire nel ruolo di una star ormai dimenticata, che in realtà simboleggia la suprema ragion d’essere del musical, esplicitata dalla canzone divenuta inno del genere, That’s entertainment.spettacolo di varietà

Seven brides for seven brothers (Sette spose per sette fratelli) – 1954 regia di Donen, questa volta da solo, propone una versione musicale, in ambientazione western, del ratto delle Sabine.

Il drammatico A star is born (È nata una stella) sempre del 1954, regia di George Cukor, il remake musicale di Ninotchka, Silk stockings (La bella di Mosca) di Rouben Mamoulian del 1957 e ancora di Minelli del 1958 Gigi

gigi 1958
Gigi film del 1958 diretto da Vincente Minnelli, tratto dall’omonimo romanzo di Colette, vincitore di nove Premi Oscar, fra cui quello per il miglior film.

Intanto, parallelamente, con l’arrivo sul grande schermo del fenomeno Elvis Presley,  iniziava la stagione dei piccoli film musicali a basso costo, pellicole senza troppe pretese destinate ai giovani.

Paramount Theater, New York, 15 novembre 1956, la prima del film Love Me Tender (Fratelli rivali), regia di Robert D. Webb, il film del debutto cinematografico di Elvis Presley, qui non ancora protagonista,
Inizialmente, la 20th Century Fox lo voleva intitolare “The Reno Brothers” ma decise poi per il titolo Love Me Tender per il grosso successo,che stava avendo l’omonima canzone cantata da Elvis Presley, presente nella colonna sonora.

In italia nello stesso periodo e sull’onda del fenomeno americano nasce il musicarello (nome che unisce la parola Musica con Carosello) sottogenere cinematografico tutto italiano caratterizzato dalla presenza in scena di cantanti in voga al momento, con un nuovo album discografico da lanciare.

film musicarelli
Locandine di alcuni film italiani denominati Musicarelli

Erano film senza troppe pretese, con trame esili costruite intorno a caste storie d’amore, caratterizzate da divertenti situazioni comiche, tanta voglia di  ballare e divertirsi e tematiche che fanno riferimento ai giovani, alle differenze generazionali, alla moda, il tutto sempre montato  in modo superficiale e leggero, perchè lo scopo principale era divertire e attirare gli adolescenti al cinema, col fine di vendere i dischi. Infatti i film venivano prodotti grazie ad  accordi tra case discografiche e cinematografiche.

my fair lady
My Fair Lady del 1964 diretto da George Cukor

Con finire degli anni ’50 comincia la crisi del genere musical, non mancano grandi successi, ma cambiano i gusti e il musical tende a confondersi con altri generi – la commedia, il biopic (film biografici)  – perdendo in parte le sue peculiarità.

Si tende a scrivere meno soggetti originali per il musical e a realizzare trasposizioni cinematografiche dei musical di successo rappresentati nei teatri di Broadway, come West Side Story del 1961 di Wise e Robbins con musiche di Leonard Bernstein, una rivisitazione in chiave moderna del tragico amore di Romeo e Giulietta, premiato con ben 10 Oscar, My Fair Lady di George Cukor del 1964 tratto dall’omonimo musical del 1956 di Alan Jay Lerner e Frederick Loewe, ispirato a sua volta dall’opera Pigmalione di George Bernard Shaw, vincitore di 8 Oscar, Tutti insieme appassionatamente (The Sound of Music), vincitore di 5 Oscar, del 1965 diretto da Robert Wise e tratto dalla celebre commedia musicale teatrale The Sound of Music di Rodgers e Hammerstein, a sua volta ispirata a La famiglia Trapp (The Story of the Trapp Family Singers), romanzo autobiografico di Maria Augusta von Trapp.

Tutti insieme appassionatamente del 1965 diretto da Robert Wise