I pionieri di Brighton, nella maggior parte dei casi, erano registi, sceneggiatori, montatori e spesso anche produttori dei propri film, a cui lavoravano in modo  artigianale. Questo permetteva loro di creare e sperimentare in modo libero e indipendente, ma non competitivo.

Infatti nel decennio precedente la Grande Guerra sia in Francia che in Italia ma soprattutto negli Stati Uniti, la produzione cinematografica evolveva verso un sempre più strutturato sistema industriale,  che permetteva di realizzare film più competitivi sul mercato.

Ben presto, quindi, la cinematografia inglese ne venne soffocata e i produttori britannici  indirizzarano gli investimento sulla realizzazione di film tratti da opere letterarie o teatrali dei grandi scrittori e drammaturghi connazionali, come Shakespeare, Dickens , Walter Scott etc., ma gli sconvolgimenti del Primo Conflitto Mondiale spazzarono via anche questo tipo di produzione.

Col ritorno della pace i talenti britannici emigrarono, guardarono soprattutto agli Stati Uniti, che, lontani dagli orrori della guerra che aveva sconvolto l’Europa, avevano continuato a consolidare la propria produzione cinematografica in particolare in un sobborgo di Los Angeles chiamato Hollywood, che si stava delineando rapidamente come la Mecca del Cinema.

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